Un viaggio alla scoperta di Bordeaux

di Paolo Colombo

La regione di Bordeaux, situata nella zona sud-ovest della Francia, è da lungo tempo un punto di riferimento per gli amanti del vino di tutto il mondo. Ci sono già tanti articoli e video che raccontano le caratteristiche di questo territorio e dei suoi prodotti, ma dopo una settimana passata a esplorare le migliaia di offerte disponibili, condivido con voi alcune delle mie scoperte.

Un viaggio lungo 2.000 anni

La storia dei vini di Bordeaux è un affascinante percorso attraverso i secoli. Romani, monaci medievali, mercanti inglesi, olandesi, re e imperatori francesi hanno tutti contribuito a plasmare l’arte della viticoltura e del commercio del vino qui. Oggi, come allora, Bordeaux è nota per i suoi vini rossi. Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc dominano la scena, a volte affiancati da Petit Verdot e Malbec. Tra i vitigni a bacca bianca, prevalentemente coltivati nelle regioni di Graves ed Entre-Duex-Mers, troviamo il Sauvignon Blanc, l’Ugni Blanc, il Muscadelle e il Semillon, quest’ultimo alla base dei prestigiosi Sauternes.

La classificazione dei vini (o dei produttori) in questa regione è complessa, con diversi sistemi sovrapposti. Il territorio conta ben 65 AOC (l’equivalente delle nostre DOC-DOCG), ma ci sono altre 5 classificazioni locali. Trovate tanti articoli su questo argomento, quindi evito di ripetermi. Vi indico solo che:

  • la maggior parte dei vini e dei produttori non rientrano in queste classificazioni locali;
  • alcune classificazioni, tra cui quella famosa del 1855 del Medoc, non è legata al vino, ma al produttore.  Quindi, se uno Château Premier Grand Cru Classé acquisisce nuovi terreni, i vini prodotti in queste nuove terre porteranno in etichetta “Premier Grand Cru Classé”.
Bordeaux - Grappolo d'uva

La cultura del vino

Il mio primo consiglio è di partire dalla storia della città di Bordeaux, che è strettamente connessa con quella dei suoi vini.

In centro trovate l’ufficio del turismo che organizza visite guidate a piedi. Vi permetteranno di scoprire i luoghi, le persone, gli intrighi e le azioni che si sono succedute in oltre 2.000 anni in questa città. Due ore (!) ben spese.

La città del vino, il museo dedicato al vino in generale, offre un percorso multimediale e interattivo che ci porta in diverse nazioni a scoprire come è coltivata la vite e come si producono vini di qualità. Per un sommelier, tante cose sono risapute, ma sono comunque molti gli spunti di interesse. L’iniziativa è supportata da coltivatori di tutto il mondo, tra cui il consorzio vini di Valdobbiadene. E di vino italiano se ne vede parecchio nei diversi video, inclusa la coltivazione eroica in Liguria e Valtellina. La visita termina con un calice di un vino da scegliere tra quelli “del giorno”, da sorseggiare sulla terrazza panoramica.

Tre dritte:

  • il museo offre anche degustazioni guidate e percorsi sensoriali (si pagano a parte e sono da prenotare in anticipo);
  • evitate di andare in macchina se non dovete comprare vini, il tram ferma a 50 mt;
  • l’enoteca interna ha vini da tutto il mondo, e ovviamente tanti vini locali. I prezzi sono tra i più onesti, e il personale è preparatissimo. Lasciatevi guidare nell’acquisto e vi faranno scoprire le gemme nascoste delle diverse zone vinicole francesi.

Il museo del vino è un piccolo spazio ricavato in una vecchia cantina dove sono state raccolte testimonianze sulla storia del vino e del suo commercio in città. Il biglietto include una piccola degustazione guidata di 30 minuti, ma è possibile prenotare in anticipo un workshop più approfondito.

Bordeaux - Vigneto

Degustazioni

Naturalmente, la vera bellezza sta nel visitare direttamente le cantine. Molte di esse accolgono i visitatori solo su appuntamento, quindi è fondamentale prepararsi in anticipo, specialmente se avete in mente cantine specifiche da visitare.

Se siete indecisi o non sapete da dove cominciare, l’ufficio del turismo di Bordeaux organizza ogni giorno visite guidate a diverse cantine, offrendovi un’esperienza organizzata e piacevole. Nei paesi più conosciuti, l’ufficio locale mette solitamente a disposizione l’elenco delle cantine aperte a visite e degustazioni. Conviene comunque telefonare per evitare brutte sorprese.

Senza recarsi in cantina, un ottimo posto in città dove bere vino selezionato è proprio di fronte all’ufficio del turismo: Le Bar a Vin. È un locale che è parte della Maison du Vin de Bordeaux, la sede del Conseil Interprofessionnel des Vins de Bordeaux. I posti sono limitati, quindi c’è spesso coda all’ingresso, ma vale la pena. Si possono assaggiare tantissimi ottimi vini di ogni zona del bordolese, a dei prezzi decisamente bassi perché è una iniziativa supportata dai produttori. Unici nei a mio avviso: non viene spiegato il vino e le quantità messe nei calici sono molto abbondanti. Va bene per bere un buon bicchiere, ma se si vogliono assaggiare più vini diventa difficile. Curiosità: a Bordeaux c’è un vino locale, il Clairet, che non è conosciuto fuori zona, ma che è molto piacevole da assaggiare.

Una chicca è la Max Bordeaux Wine Gallery. Anche questo in centro città, offre la possibilità di effettuare degustazioni guidate di vini tra i più esclusivi, inclusi mostri sacri come lo Château Margaux, Château Mouton Rothschild, Chateau d’Yquem o Chateau Cheval Blanc. Prenotando, è possibile avere un sommelier a disposizione per scoprire vari vini della zona. Senza prenotazione, è di solito possibile accedere a degustazioni con spiegazioni più veloci. Ci sono diverse formule che permettono di provare da 3 a 10 vini a prezzi ragionevoli, alcune delle quali includono vini solitamente inavvicinabili (o introvabili).   

Bordeaux - Degustazione di vini

Saint – Emillon

Questo paese di 2.000 abitanti merita una nota particolare. Ovviamente andarci in macchina permette l’accesso alle cantine più lontane dal centro (e di portare a casa del buon vino), ma se preferite un giro senza lo stress di traffico e parcheggio sappiate che per 5 euro A/R (da pagare in contanti al conducente) è facilmente raggiungibile dal centro di Bordeaux con il bus regionale 304, che parte da dietro l’ufficio del turismo.

Il borgo, molto caratteristico, si gira velocemente. Vale la pena fare il tour dei sotterranei della città, che permette di comprendere meglio anche la sua fama. Se non sapete come orientarvi, un primo giro dei vigneti più famosi può essere fatto con il trenino che fa il giro dei vigneti. Una spiegazione, seppur sommaria, vi illustra terreni e cantine. Una sosta vi permette di visitare un piccolo Château a conduzione familiare, e capire come si sono create le tante cantine della zona (oltre che a degustare un buon vino). Accanto all’ufficio del turismo, visitate la Maison du Vins, enoteca regionale dove spesso si trovano produttori che fanno assaggiare i loro vini. I prezzi sono tra i più interessanti della città. Prenotando, si possono fare degustazioni guidate.

Ultima nota: molte delle visite che ho citato (anche a Saint-Emilion) sono incluse nel Bordeaux citypass. Se state in città, è molto conveniente e include tutti i trasporti pubblici.

Bon voyage.

One thought on “Un viaggio alla scoperta di Bordeaux

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  1. Interessante quest’articolo, ha stimolato la mia passione enoturistica.
    Colgo l’occasione per chiarire un equivoco assai diffuso sui clairet bordolesi.

    Probabilmente non molti sanno che Bordeaux, per quasi tre secoli (1152-1451) fu sotto il dominio inglese. Durante quel lungo periodo il vino bordolese veniva esportato in grandissime quantità in Inghilterra, dove si preferivano i vini leggeri e rosati, prodotti con breve macerazione delle uve o mescolando varietà rosse e bianche. Per questo motivo nel mercato inglese il termine “Claret” (forma anglicizzata del francese”Clairet”) divenne sinonimo di vino di Bordeaux.

    Oggi non dev’essere fatta confusione fra questi due termini.
    Claret e Clairet sono definizioni che si applicano a vini dello stesso territorio, Bordeaux, ma significano cose diverse

    Claret, per le ragioni che ho appena detto, resta il termine con cui gli inglesi definivano i rossi bordolesi.
    Il secondo termine, Clairet, è il nome che l’Appellation di Bordeaux attribuisce ai rosati, ma, attenzione, ai rosati più carichi. Infatti un conto è il Bordeaux Clairet AOC (dal colore cerasuolo), un altro è il Bordeaux Rosé AOC (rosa trasparente, tipo quelli provenzali per intenderci). Sono due tipologie ben distinte all’interno della denominazione.

    Grazie Paolo Colombo per questo viaggio virtuale a Bordeaux.

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